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Dormire nella Mater(i)a ancora viva | impressioni di una travel blogger

  • Christine Elia
  • 6 mar 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

La roccia. Nuda. Chiara. Docile. Il tufo. Carsico. E mai monotono. Una distesa di pietra. Che respira e tramanda. Materia ancora viva. Una scenografia drammatica, nel suo significato greco.

Siamo in quella che è definita “la città dei sassi”, Matera. Che sembra si sia pietrificata. E invece è ancora viva.

Sotto, un labirinto di grotte scavate nella roccia. Sopra, blocchi faticosamente sottratti al sottosuolo per dare forma ad ardite costruzioni capaci di sfidare la forza di gravità. Una città che è entrata nel suo ventre. Una città che si è quasi capovolta. E che giace in bilico. Una città dove tutto è roccia. E dove tutto sembra fermo. Una città immobile. Ma solo in apparenza. E’ di pietra. Ma è viva nel desiderio di stupire.

Matera. Uno dei più ancestrali esempi di civiltà rupestre. I suoi Sassi. Un tempo rifugio di contadini e pastori. Oggi meta prediletta di un turismo celebrato a livello mondiale.

Matera è silenziosa, ma non muta. A parlare è la sua storia.

Una storia che inizia 10000 anni fa. Una storia che la rende la terza città più antica al mondo. Più di Atene, Damasco e Gerusalemme, per intenderci. Antica. Ma contemporanea nel suo continuo reinventarsi, pur rimanendo immutata.

Un luogo unico nel suo genere. Un luogo i cui sassi, ad uno ad uno, offrono un’esperienza diversa. Di gusto o di soggiorno. Un luogo che appare come un grande albergo diffuso. Un albergo diffuso sotto il cielo. Ma nella roccia. Un albergo diffuso che, con le sue grotte, sa di presepe. Un albergo diffuso che è cambiato, senza stravolgersi.

E allora scopriamola quest’eccellenza italiana. Ma scopriamola nella sua forma più vera. Soggiornando in un Sasso. Per assaporarne l’autenticità.

Lo si può fare nelle suggestive suite dell'”Hotel Sassi”. In un’atmosfera magica. In cui niente è lasciato a caso. E in cui tutto fa sentire a contatto con la sacralità di una Mater(i)a viva. In cui ci si addormenta sotto il peso della storia: sotto un alto soffitto di pietra. Ma, forse, secondo una nuova prospettiva. Per sentirsi parte integrante della roccia. Sentendosi vivi più che mai. Per lasciarsi avvolgere da un senso di ineluttabilità, di incomprensibile e romantica malinconia. Per meravigliarsi. Toccando con mano il passato.

 

http://www.hotelsassi.it/index.php?lang=it

Fonte: https://siviaggianonpercambiareluogomaidea.wordpress.com/2017/01/06/dormire-nella-materia-ancora-viva/


 
 
 

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