
CATTEDRALE

Nella civita, l'altura al centro dei due Sassi, il Caveoso e il Barisano, spicca la Cattedrale di Matera. Anticamente, in quella stessa posizione, si ergeva la chiesa di Sant'Eustachio.
Voluta dall'arcivescovo Andrea, fu iniziata nel 1230 e conclusa nel 1270. La basilica è in stile romanico-pugliesea a tre navate di cui quella centrale più alta e aperta sui fianchi da cinque finestre.
L'interno è a croce latina e diviso in tre navate da dieci colonne con capitelli medievali. Venne rinnovato nel 1700 mantenendo ben poco della decorazione originaria.
La chiesa ha subito, di recente, un restauro durato circa 13 anni iniziato nel 2003 in conseguenza di un due crolli:
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quello di un cornicione (per cui ne fu disposta la chiusura)
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un più importante crollo nella navata dedicata alla Madonna della Bruna e a Sant’Eustachio, i due patroni della Matera.
«Siamo partiti dal consolidamento statico e integrale di tutte le navate, quindi si è passati al rifacimento delle coperture della zona absidale e del presbiterio. Il restauro è dunque divenuto integrale, coinvolgendo così la navata centrale e gli affreschi settecenteschi del tempiato ligneo che la sormonta». Così Antonio Persia, il progettista della soprintendenza e direttore dei lavori effettuati dal 2003 al 2014.
I lavori sono costati circa 6 milioni di euro e, sebbene sarebbero bastati dai 4 ai 5 anni per concludere i lavori di restauro, a causa della discontinuità dei fondi necessari per gli interventi gli interventi si sono protratti arrivando ad impiegare più del doppio del tempo.
Grazie al restauro sono emerse sorprese inaspettate. È successo per l'interno della cappella del presepe che custodisce la Natività realizzata dallo scultore Altobello Persio nella prima metà del XVI secolo.
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